martedì 4 dicembre 2012

Recensione: Il circo maledetto di Ann Featherstone


Buondì!

Continua la pubblicazione delle recensioni arretrate e che purtroppo mi fanno interrompere la lettura di ShadowHunters >.> Mi serva da lezione! Lasciarmi alle spalle recensioni di libri mediocri poi mi fa accantonare per breve tempo libri dal quale non vorrei mai e poi mai separarmi. Vi ricordate che tempo fa parlai di un libro che proprio non mi invogliava e che per questo ho tenuto in lettura per ben 20 giorni? Beh...Eccolo.

Voto:  su 10
Titolo: Il circo maledetto
Autore: Ann Featherstone
Trad.: C. Rodotà; N. Pennacchietti

Editore: Newton Compton (Collana: Nuova Narrativa Newton)
Pagine: 288 Formato: Rilegato (cicciotto *-*)
Prezzo: 9,90€
Isbn: 9788854122239

TramaDietro le quinte della Londra vittoriana è di scena il sangue.
Corney Sage, comico, ballerino e cantante, ha appena finito il suo numero quando, all'uscita del teatro, si imbatte nel corpo senza vita di una giovane donna e intravede l’assassino darsi precipitosamente alla fuga. Anche l’attrice Lucy Strong ha visto tutto, e quando quella sera stessa il colpevole torna sul luogo del delitto, Lucy e Corney capiscono che le loro vite sono in pericolo. Per mettersi in salvo decidono di abbandonare Londra e separarsi, tenendosi in contatto soltanto attraverso messaggi in codice su un giornale di annunci. Ma l’assassino è già sulle loro tracce, ed è un vero mago dei travestimenti… Dai salotti dell’alta società allo squallore dei bordelli, dalle tavole dei palcoscenici alle arene dei circhi, tra spettacoli da baraccone e corse contro il tempo, Il circo maledetto è un avvincente thriller psicologico incastonato nel ritratto inedito di una Londra vittoriana cinica e misteriosa.

«Narrato a capitoli alterni da Croney il comico e dall'assassino, è un affresco a tinte forti con un epilogo mozzafiato, in cui colpi di scena e travestimenti si susseguono serrati come nella migliore tradizione dell’intrattenimento popolare.»
Tiziana Lo Porto, D di Repubblica
«Vi terrà incollati al libro dalla prima all'ultima pagina.»
Il Tempo
«Un mistery vittoriano avvincente, perfetto. Impossibile metterlo giù.»
The Times
«Un misterioso assassinio, una galleria di personaggi unici e un'atmosfera evocata alla perfezione rendono indimenticabile questa storia di morte e tradimento.»
The Good Book Guide
«Una trama avvincente. Un ottimo romanzo d'esordio.»
The British Theatre Guide Newsletter

L'autriceAnn Featherstone, docente di Storia del Teatro alle università di Manchester e di Londra, è autrice di saggi sull'intrattenimento e gli spettacoli in epoca vittoriana. Il suo primo romanzo, Il circo maledetto, pubblicato in Italia dalla Newton Compton, ha ottenuto grande successo di pubblico e di critica.

Recensione: Mi lascio sempre abbindolare dalle bellissime copertine della Newton Compton, in questo caso abbastanza fedele alla storia narrata nel libro e leggermente cicciotta, che alla fine, insieme alle pagine bordate di nero, è la cosa che mi ha subito colpita. Se da un lato bisogna fare un applauso per lo stile della copertina dall’altro una bacchettata per il titolo fuorviante bisognerebbe darla. Non c’è, infatti, nessun circo maledetto. Corney Sage è un comico, ballerino, cantante, insomma un artista a 360° che si esibisce in diversi posti a seconda delle stagioni, ma anche se un circo il protagonista lo tocca non lo definirei maledetto. La zona in cui opera è Pimlico, una delle aree urbane più famose di Londra, e per questo il titolo originale è appunto Walking in Pimlico. Dalle descrizioni accurate dei luoghi e delle persone si sente che Ann Featherstone non ha scelto un’ambientazione ed un’epoca a caso, ma si tratta di qualcosa che le è familiare grazie ai suoi studi sul teatro vittoriano. Purtroppo non sempre il passaggio dalla saggistica alla narrativa è così scontato e quindi anche se la storia regala una bellissima fotografia dell’epoca ciò che manca è il ritmo incalzante tipico, in questo caso, dei thriller.
Noia, noia, noia. La storia scorre lenta, senza cogliere a pieno il potenziale offerto dai colpi di scena scelti. L’assassino non è ciò che crediamo che sia, ma già dalle prime pagine viene tutto svelato lasciando che le vicende siano sostenute solamente da biechi intrighi che purtroppo non si fanno apprezzare e rendono la storia inverosimile. Inverosimile come lo è anche il finale, che lascia l’amaro in bocca a causa del tempo perso dietro ad un’autrice che purtroppo non sapeva neanche lei, forse, come chiudere la storia a causa degli avvenimenti che ormai non fornivano un lieto fine al quale la Featherstone, credo, sperava.
Probabilmente leggerò altro di questa autrice, nonostante la pesantezza provata in questo caso, perché la ricostruzione che fa di Londra è davvero affascinante, ma se ciò avverrà sarà solo grazie alla biblioteca.

Pagina 99

Questa recensione partecipa alla:
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

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