giovedì 16 febbraio 2012

Recensione + Rubrica: Un giovedì in giallo - Liza Marklund

Buondì!

Ed eccomi qui anche oggi, ufficialmente ritornata ad essere pc dipendente grazie alla connessione che sembra non volermi lasciare più :-P
Ne sono molto felice soprattutto perché è sempre una sofferenza perdermi Un giovedì in giallo, quest’oggi tra l’altro corredato di recensione!


Voto:
Titolo: Il Lupo Rosso
Autore: Liza Marklund
Traduttore: L. Cangemi

Editore: Marsilio (Collana: Tascabili Maxi)
Pagine: 496 Formato: Brossura
Prezzo: 12.50€
Isbn: 9788831706438

Trama: Annika Bengtzon, reporter di punta della Stampa della sera di Stoccolma, parte per Luleå, non lontano dal circolo polare artico, per incontrare un collega giornalista che le ha promesso informazioni su un vecchio attentato terroristico rimasto irrisolto su cui lei sta indagando. Ma quando arriva, viene a sapere che qualcuno lo ha ucciso. Le ricerche di Annika, trentacinque anni, un matrimonio in difficoltà e due bambini da accudire, conducono a un uomo che è tornato nel profondo nord della Svezia per ritrovare le sue radici e riunirsi al gruppo di cui un tempo aveva assunto il comando.

L'autriceLiza Marklund (1962), la First Lady del giallo svedese, giornalista, è l'autrice della serie poliziesca di Annika Bengtzon, un successo internazionale, con più di tredici milioni di copie vendute in trenta paesi. Con il marito e i tre figli, vive tra la Svezia e la Spagna. Di Liza Marklund, Marsilio ha già pubblicato Il Lupo Rosso, Il testamento di Nobel, Finché morte non ci separi e Freddo sud.

Recensione: Grazie ad Anne Holt mi sono buttata finalmente verso i gialli scandinavi e devo dire che mi ispirano parecchio. Mi è piaciuto ritrovare come “titolo” del capitolo la data del giorno in cui si svolge la vicenda perché si sente maggiormente il tempo che passa, che la vicenda non si conclude subito ed in maniera frenetica ma che in realtà si protrae per un certo periodo. Trovare poi una Giornalista con la G maiuscola ad indagare mi ha colpita perché effettivamente l’idea non è malvagia. Ai giornalisti si possono aprire molte più porte rispetto ad un semplice detective dato che hanno il privilegio di non dover fare i nomi delle proprie fonti per cui si è portati ad aprirsi maggiormente ed a lasciar trapelare, anche in maniera inconscia, molte più informazioni, proprio come accade nel libro.
Forse però ho sbagliato a leggere la Marklund proprio da questo libro...mi è stato regalato da un’amica perché si trattava di un doppione e sinceramente essendo uscito con Il corriere della sera pensavo si trattasse del primo libro della serie Annika Bengtzon ed invece ho scoperto non essere così >.< Non avendo letto i primi libri quindi dovete prendere questo mio parere un po’ con le pinze nel senso che non so quanto i personaggi di contorno siano stati trattati precedentemente. Nel caso non siano stati importanti nei precedenti libri le dinamiche familiari sinceramente io gli avrei dato un taglio di 100 pagine. Ai fini della storia la separazione definitiva di Anne non serve a nulla ed il fatto che indirettamente sia coinvolta nella vicenda non giustifica questo approfondimento. Annika ed Anne sono amiche per cui il tutto si poteva restringere ad una serata di sfogo davanti ad un bicchiere di vino anziché fare un focus di alcuni paragrafetti solo su lei e l’ex. Ma non è l’unica pecca. Anche le vicende che ruotano intorno a Thomas le ho trovate superfle e possibili di un racconto attraverso gli occhi della moglie.
Ci sono, in definitiva, troppe informazioni e non solo per quanto riguarda le vicende dei personaggi, ma anche quando pensano perché quei pensieri ai fini della storia principale non servono a nulla.
Interessante il colpo di scena anche se non fa rimanere proprio a bocca aperta perché poco carico di suspance, piatto come se fosse un banale incontro al supermercato nonostante ci sia un minimo di violenza.
Posso anche dire che cambierei il titolo? Lo dico.
Sinceramente non capisco il perché di questa scelta infondo il Lupo Rosso non è un personaggio così rilevante da meritarsi il titolo del libro. Sicuramente il più adatto sarebbe stato Pantera Nera, ma neanche Drago Giallo sarebbe stato male. Non è una critica di traduzione, ma proprio dell’originale in se perché nonostante il titolo svedese sia stato tradotto non è stato comunque modificato.
In definitiva gli assegno tre stelline, ma che in realtà sono 3 e mezzo (non ho la mezza stellina T.T) perché il potenziale c’è ed il libro si è fatto leggere, ma dalla First Lady del giallo svedese mi aspettavo qualcosa di più.

Pagina 99

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