lunedì 25 marzo 2013

Cover Characteristic: Calze

'Sera!

Qui ci possono essere solo due opzioni...O gli inglesi fanno copertine più belle o io non so diversificare i miei libri facendomi attrarre solamente da copertine simili. Anche per questo appuntamento le copertine che sono riuscita a trovare non mi fanno impazzire, non avendo visto prima quelle che hanno trovato Sugar & Snark, ma cerco comunque di fare del mio meglio.



Cover Characteristic è un meme creato da Sugar & SnarkOgni settimana verrà pubblicata una determinata caratteristica che sarà utilizzata come criterio per scegliere le 5 cover preferite che contengono quell'elemento. Tutti possono partecipare ed una volta creato il proprio post è anche possibile lasciare il link nel blog di Sugar & Snark grazie ad un apposito widget.
L'elemento di questa settimana sono: Le Calze.

Ci tengo a precisare che le copertine sono state scelte attingendo dai libri in mio possesso o in wishlist e che quindi potrei tralasciare copertine molto più belle per il semplice motivo che non avendole sotto gli occhi non mi vengono in mente. Inoltre il mio giudizio non riguarda il contenuto dei libri dato che non li ho ancora letti tutti, ma solo la sua confezione.




5. Pellicce, tacchi a spillo e un cadavere nel bagagliaio di Dar'ja Doncova
4. Adolescenti terribili di Rosalind Wiseman
3. La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger
2. Giovani, carine e bugiarde. Divine di Sara Shepard

And the winner is...



1. Non deve accadere di Anne Holt


Il banner della rubrica è stato realizzato utilizzando un'immagine che ritrae un'opera dell'artista Isaac Salazar che per il suo progetto Book of Art ha deciso di ridare nuova vita ai libri ormai inutilizzati intagliando le loro pagine in modo da ricavare singole parole cariche di significato.

domenica 24 marzo 2013

Ricette: Lasagne alla crema di Halloween (a modo mio)

Buondì!

Taaaaaanto tempo fa qui vi avevo parlato del libro di ricette di Marco Bianchi.
C'è voluto un po' di tempo, ma sto iniziando a spiluccare un po' di ricette interessanti che però al momento tratto "a modo mio". A modo mio perché introdurre alimenti particolari nella propria alimentazione è sempre un po' traumatico e per facilitarmi il compito ho un po' rivisitato le varie ricette. Quando mi stuferò di fare dei passaggi in più probabilmente diventerò più fedele all'originale XD Tra l'altro è anche complicato entrare nell'ottica di mangiare qualcosa di mai sentito nominare...Ogni tanto mangio la pasta integrale, faccio il pane integrale, bevo il latte di soia, etc etc ma al momento mi mette timore sperimentare le alghe hijiki, il saitan ed il daikon. Cosa sono? Dove li trovo? E più importante...Di cosa sanno?
Insomma...Al momento vado sul sicuro e per la seconda volta ho preparato le lasagne alla crema di Halloween tratte da Le ricette dei magnifici 20, di Marco Bianchi appunto, la cui versione originale si trova a pagina 56.

Ingredienti per 2/3 persone:
  1. Lasagne: 220 gr.
  2. Carote: 300 gr.
  3. Zucca: 500 gr. (è circa uno spicchio)
  4. Scalogno: 1
  5. Latte di soia non zuccherato (marchio Pam): 500 ml
  6. Farina tipo 0: 2 cucchiai
  7. Burro: 50 gr.
  8. Grana grattugiato: q.b.
  9. Noce moscata: q.b.
  10. Sale e pepe: q.b.

Procedimento:
Togliete la buccia alla zucca e tagliatela a pezzi. Le carote potete anche sciacquarle solamente e tagliarle a pezzi oppure se preferite potete prima togliere la buccia. Mettete a cuocere entrambe le verdure in poca acqua salata solo con il dado granulare (volendo va bene anche il sale) per circa una ventina di minuti, a seconda di quanto saranno grandi i vostri pezzi di verdura. Per capire se sono morbidi comunque vi basterà punzecchiarli con la forchetta.
A parte rosolate in un filo d'olio extravergine di oliva lo scalogno.
Quando zucca e carote saranno morbide spegnete e trasferite tutto nel mixer insieme allo scalogno rosolato. L'acqua in cui avete fatto bollire le verdure tenetela per un momento da parte perché se la crema è troppo asciutta o si frulla difficilmente vi basterà aggiungere un paio di cuppini d'acqua per risolvere la situazione senza dover aggiungere altro olio ^^
Aggiungete un po' di pepe e siamo a posto così per quanto riguarda la crema di Halloween.
Ed ora non resta altro da fare che preparare la besciamella.
Per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte uso sia burro che latte di soia perché devo trovare il coraggio di farla con l'olio al posto del burro :-P
Dunque...Mettete a scaldare il latte di soia. Tra parentesi ho segnato quello di marca Pam perché non lascia un gusto dolce. Oggi ho provato con il latte VitaSoya ed anche se non è zuccherato la besciamella mi è venuta dolciastra. E' comunque buona, ma mangiata così non è simile all'originale universalmente conosciuta :-P Ricordate che l'agave è un dolcificante perciò niente soia con aggiunta di agave.
A parte sciogliete il burro ed aggiungete, mescolando con una frusta in modo da evitare i grumi, i due cucchiai di farina. Scaldate per due minuti il composto e poi aggiungete il latte caldo. Fate sobbolire e quando avrà la giusta consistenza spegnere ed aggiustate di sale e noce moscata.
A questo punto si procede come se fosse una lasagna classica.
Foderate la pirofila con della carta forno (per farla aderire meglio potete inumidire la carta) e come primo strato mettete la crema, un po' di besciamella ed il grana grattugiato. Uno strato di pasta, crema di Halloween, besciamella, grana e così via fino a terminare la pasta.
Infornare a 180° per 20 minuti ricordandovi di coprire la teglia con della carta stagnola per i primi 10. Spegnete e lasciare riposare la lasagna per 5 minuti.
Et voilà!

Differenze con l'originale:
- La ricetta originale prevede le lasagne di Kamut che fanno parte dei prodotti Vesuna del Pastificio Columbro. Siccome in giro non le ho ancora viste e sinceramente un ordine online, ammesso che si possa fare, di sole lasagne non mi alletta proprio ho optato per le classiche lasagne all'uovo. La prima volta che ho preparato questo piatto ho utilizzato le classiche lasagne Barilla, oggi invece ho utilizzato metà peso di lasagne normali Carrefour e metà lasagne verdi sempre della stessa marca. Ho specificato la marca solamente perché sinceramente differenze ce ne sono...Le lasagne Barilla mi vengono sempre stracotte nonostante io rispetti i tempi di cottura, oggi invece con le lasagne Carrefour mi sono venute perfette. Ho poi utilizzato le lasagne verdi prima di tutto perché fanno colore, dato che anche l'occhio vuole la sua parte, e poi perché teoricamente avrei voluto mettere anche dei riccioli di zucchine nei vari strati ma non avevo più zucchine in frigo T.T
- I pesi...Le quantità di zucca e carote che ho utilizzato in realtà dovrebbero essere per 400 grammi di lasagne e quindi per 4 persone. In realtà a me è bastata giusta giusta per le quantità che vi ho dato. I casi sono due...O la ricetta di Bianchi risulterà povera di condimento o io ho esagerato con la crema per paura che si asciugasse troppo la pasta. Comunque nel caso foste più parsimoniosi di me e vi avanzasse della crema basterà congelarla e tornerà utile per addolcire un minestrone o per fare un risotto speedy alla zucca.
- L'originale al posto dello scalogno prevede la cipolla normale, ma come dice Cracco "se vuoi fare il figo usa lo scalogno". A parte gli scherzi l'ho utilizzato perché sa meno di cipolla ed è più dolce, e quindi con la zucca si sposa bene.
- La ricetta originale non prevede la besciamella, ma io l'ho messa perché una lasagna senza besciamella non è una lasagna. E' l'unica preparazione in cui la utilizzo perciò per quella volta ogni sei mesi che faccio le lasagne mi concedo la besciamella. Comunque la besciamella vegana e soprattutto senza glutine di Bianchi si prepara con: 500 ml di latte di soia non zuccherato, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva, 40 grammi di farina di riso, noce moscata, sale e pepe quanto basta.

E mi fermo qui prima che scoppi, dato che mi riempio lo stomaco anche solo parlando di cibo XD

Topo di Biblioteca: Recensione di Se mi lasci fa male di Stefania Bertola


'Sera!

Giovedì sono andata a prendere l'enorme pila di libri che mi attendeva dalla povera bibliotecaria. Siccome sono taaaaaantissimi mi sono subito avventata su i due volumi della Bertola, dato che dovrebbero essere i libri più rapidi da leggere, ed al momento ne ho già terminato uno.

Topo di biblioteca è una rubrica nata traendo ispirazione da In my mailbox. Purtroppo io compro poco, o comunque compro tanti libri in particolari periodi, però c'è una cosa che faccio con regolarità: prendere libri in biblioteca. 
In questa rubrica, quindi, avrò il piacere di presentarvi i libri che prenderò in prestito, ma non solo. Questo spazio sarà dedicato a tutto ciò che ruota intorno alla biblioteca.


Voto:  su 10
Titolo: Se mi lasci fa male
Autore: Stefania Bertola

Editore: Salani (Collana: Femminili)
Pagine: 149 Formato: Brossura
Prezzo: 12,00€
Isbn: 9788884517715
Classificazione Dewey: 158.2 BER

Trama: Lui vi ha lasciate? È terribile, non resta che piangere, piangere, piangere ancora, disperarsi, lagnarsi ben bene con un paio di amiche e poi passare oltre. O volete entrare nella triste schiera delle vittime rancorose, di quelle tizie che tre anni dopo la separazione ce l'hanno ancora con l'ex? Guardate che lo spazio interno di un essere umano non è infinito, e se ne occupate svariati centimetri con rancori, rimpianti e altri sentimenti sgradevoli, non è che poi resta tutto questo spazio per immagazzinare sensazioni positive. E allora reagite, con l'aiuto di Se mi lasci fa male, un allegro alfabeto che vi aiuterà a districarvi nelle più comuni situazioni post-abbandono: dall'ex suocera al purè, dalla gita in campagna ai libri da leggere, dal rapporto con il cellulare a quello con i cassetti, scoprite come si può affrontare la fine di un amore senza che per questo finisca il mondo.
Una donna dotata di media intraprendenza comincia ad appostarsi qualche tempo prima di essere lasciata, durante quei simpatici mesi in cui lui è "strano". Infatti alterna gesti melensi (tipo abbracciarvi lacrimosamente dicendo: "Tu non sai quanto ti voglio bene" ovvero "Stavo per mollarti ma mi fai pena e ci ho ripensato") a prolungati mutismi irosi davanti alla finestra. E qui è bene fare una breve digressione: quando un uomo normale che non nutra una conclamata passione per i passeri o le sopraelevate trascorre più di sette-otto minuti al mese a guardare dalla finestra, ha un'altra. Lo stesso se accende la televisione, capita su "Sorgente di vita", rubrica di vita e cultura ebraica, e ci resta. Se non è un rabbino, è innamorato. E voi, che non siete mica sceme, o almeno non ancora, cominciate ad appostarvi. Sotto l'ufficio, davanti a casa di lui se non siete conviventi, davanti a casa della più probabile "altra", dietro la discoteca, accanto al Bar Sport, nei pressi della casa del suo amico che gliela presta per andare con "quella". Ottimo: una ben condotta politica di appostamenti conduce quasi fatalmente alla fine della storia.

L'autrice: Stefania Bertola vive a San Mauro, vicino a Torino, la città in cui è nata. Ha lavorato a lungo in radio, ed è particolarmente affezionata a due programmi: Clic, che scriveva e conduceva con Michele Di Mauro su Radio Due, e La Bomba, la trasmissione di Luciana Littizzetto su Radio Deejay, a cui collabora come autrice. È anche sceneggiatrice televisiva (ha lavorato ai Cesaroni e a Elisa di Rivombrosa), amante del teatro, madre, padrona di gatti, accanita lettrice e tifosa della Juve.

Recensione: E’ per casi come questo che le biblioteche sono fondamentali: per i casi persi, per quei libri che tutti sconsigliano, ma che bisogna a tutti i costi leggere perché pubblicato da una delle vostre scrittrici preferite e non potete evitare di completare la sua bibliografia. Insomma...servono anche per non buttare via i soldi in opere che, purtroppo, tutti quei soldi spesi per la pubblicazione proprio non li valgono.
Ed in effetti potevo tranquillamente risparmiarmi la lettura di questo libro perché non ho decisamente trascorso il tempo in maniera memorabile. Almeno ho perso solo poche ore.
Se mi lasci fa male in pratica è un manuale di self-help scritto in chiave ironica e che dà diversi input creativi su come affrontare una separazione o un possibile tradimento.
Il vero problema di questi spunti è che se introdotti in un romanzo ed utilizzati da un personaggio letterario in grado di far immedesimare tutte le donne posso rivelarsi anche spiritosi, ma se trattati come mero elenco oltre ad essere un filino improbabili sono anche interventi banali e retorici.
A sfavore del libro, secondo me, ha giocato anche la scelta di utilizzare l’ordine alfabetico anziché disporre gli argomenti per riferimento. Insomma…E’ stato pesante leggere continuamente un riferimento, ad esempio, agli occhiali scuri la cui spiegazione avviene solamente quasi alla fine del libro o anche la reazione ad un tradimento da parte di due donne della tragedia greca trattata una all'inizio del libro e l’altra alla fine.
L’ordine per argomenti sarebbe stato migliore.
E poi alla fine dei conti evita di dire la cosa più importante.
E’ vero che potremmo essere lasciate da un eroe e trovare un Dio, ma infondo questo Dio ci mette sempre un po’ troppo ad arrivare e nel frattempo ci disperiamo ed auto commiseriamo mangiando tavolette e forme varie di cioccolato a non finire. No…Non è questo ciò di cui abbiamo bisogno. La verità è che il vostro eroe potrà anche lasciavi per un’altra, ma sappiate che sarà SEMPRE più brutta di voi (avrei detto un’altra cosa, ma è meno politically correct :-P) e nel giro di sei mesi lui si troverà nei vostri stessi panni mentre ormai voi ne sarete felicemente uscite. Quindi a che pro prendere quei chili di troppo sulle cosce che non si è poi mai in grado di perdere?

giovedì 21 marzo 2013

Rubrica: Lista dei desideri {14}


'Sera!

Oggi la mia wishlist è inevitabilmente dedicata alla saghe!


Questa rubrica ha lo scopo di presentare i libri che vorrei leggere e/o possedere. Sarebbero un'infinità, secondo la mia wishlist su Bookmooch starei cercando oltre 1000 titoli, perciò ho deciso di menzionare solo due libri alla volta. Il primo libro che presenterò sarà una recente scoperta, mentre il secondo andrà a pescare indietro nel tempo.




Titolo: Hunger Games. La ragazza di fuoco.
Autore: Suzanne Collins
Trad.: F. Paracchini, S. Brogli

Editore: Mondadori (Collana: Chrysalide)
Pagine: 373 Formato: Rilegato
Prezzo: 17.00€
Isbn: 9788804603528

Trama: Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela.
Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi.
Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

L'autrice: Suzanne Collins, vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici. La sua saga più famosa, Hunger Games, tradotta in 40 paesi, negli Stati Uniti ha raggiunto i 50 milioni di copie vendute.
Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "Time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura.

Titolo: Giovani, carine e bugiarde. Divine
Autore:  Sara Shepard
Trad.: E. Piccini

Editore: Newton Compton (Collana: Anagramma)
Pagine: 283 Formato: Brossura
Prezzo: 16.90€
Isbn: 9788854131316

Trama: Rosewood, Pennsylvania. Spencer, Aria, Emily e Hanna nascondono ciascuna un piccolo segreto: Spencer ha soffiato il ragazzo alla sorella, ma adesso lui l’ha lasciata senza darle alcuna spiegazione. Aria ha scoperto che il padre ha un’amante e non trova il coraggio di confessarlo alla madre. Emily ama una sua compagna di scuola, ma fa di tutto per allontanarla e Hanna continua a dimagrire e rubare nei centri commerciali. Ma le quattro ragazze, tanto carine ma tanto bugiarde, hanno un segreto ben più inquietante, che riguarda il passato e che loro chiamano “l’affare Jenna”. Qualcun altro oltre loro ne è a conoscenza, qualcuno che invia terribili messaggi dimostrando di sapere tutta la verità. Una verità legata a una ragazza, Alison, la leader del gruppo misteriosamente scomparsa…
Mai fidarsi di una donna bellissima. Nasconde sempre un segreto. 
Il secondo episodio di una nuova entusiasmante serie destinata a far breccia nel cuore di milioni di fan.
«Qui il mistero si intreccia con il teen drama… e le quattro magnifiche bugiarde non smettono di comportarsi come ragazze della loro età.» 
Io Donna
«Una saga al femminile con un appassionante tocco di mistero. Una serie destinata al successo.» 
Publishers Weekly

L'autrice: Sara Shepard è cresciuta a Philadelphia, ha studiato alla New York University e al Brooklyn College e attualmente vive a Tucson, Arizona. La serie Giovani, carine e bugiarde, di cui la Newton Compton ha pubblicato i primi tre episodi, ha riscosso un clamoroso successo in America ed è diventata una serie televisiva. Per saperne di più: prettylittleliars.it.


Bye bye!


Recensione: Hunger Games di Suzanne Collins (Libro & Film)


Voto:  su 10
Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Trad.: F. Paracchini & S. Brogli

Editore: Mondadori (Collana: Chrysalide)
Pagine: 369 Formato: Rilegato
Prezzo: 14,90€
Isbn: 9788804621614

Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience.
Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Hunger Games è un libro unico che combina straordinariamente azione, amore e amicizia. È un pugno nello stomaco, una storia che lascia aperte molte inquietanti domande.

L'autrice: Suzanne Collins, vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici. La sua saga più famosa, Hunger Games, tradotta in 40 paesi, negli Stati Uniti ha raggiunto i 50 milioni di copie vendute.
Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "Time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura.

Recensione: Ebbene sì...sono caduta anche io preda degli Hunger Games e come molti ho subito il fascino di questa storia distopica.
Prima di iniziarne la lettura ero piuttosto scettica dato che di solito ciò che tutti amano alla follia a me non piace particolarmente ed anche perché mi sono trovata di fronte ad uno dei rari casi di narrazione in prima persona alla quale non sono molto abituata. Tuttavia mi sono bastate poche pagine per capire che in realtà non mi sarei più allontanata dalla storia. Ho addirittura tirato avanti fino alle 3 o le 4 di notte pur di non lasciare sola Katniss nell'arena. Si...insomma...crea dipendenza.
Il merito va ad uno stile di scrittura semplice e scorrevole nonostante il libro sia principalmente descrittivo, e quindi dove il dialogo è ridotto all'essenziale.
La narrazione in prima persona da parte della protagonista è molto coinvolgente e devo dire che l'ho apprezzata particolarmente nei suoi passaggi più delicati. Nei momenti in cui deve descrivere il proprio scenario distopico non lancia delle nozioni a caso, ma sono sempre collegati a situazioni vissute da Katniss o a suoi ricordi. Proprio perché la narrazione avviene in prima persona mi sembra superfluo dire che la protagonista femminile è ben delineata con la sua forza e le sue debolezze. Risplende soprattutto grazie a queste ultime. Nonostante la caccia sia il suo pane quotidiano non si veste da supereroe (oddio...forse la tuta termica potrebbe ingannare), di fronte agli Hunger Games è una preda come tutti gli altri forse semplicemente un po' più abile nel procurarsi il cibo.
In realtà tutti i personaggi, anche chi purtroppo compare brevemente, si è conquistato il suo piccolo posticino nella memoria perché tutti danno anche un solo piccolo pezzo di sé, dei propri sentimenti e della propria vita.
Mi spiace spezzare questo elogio, ma devo anche ammettere che le vicende sono abbastanza prevedibili, se non tutte almeno quelle principali, però sono i colpi di scena che fanno la differenza. Sono dei piccoli raggi di imprevedibilità che penetrano in uno schema ormai troppo familiare. Un triangolo, la possibile coppia che sopravvive a tutto ed il cattivo per eccellenza in contrapposizione ad una ragazza che in fin dei conti non può inimicarsi il pubblico perché non è mai costretta ad uccidere come tutti gli altri tributi, o se lo fa accade per pietà o per reazione.
Tuttavia è la voglia di correre comunque subito in libreria a comprare il seguito di questa trilogia che mi ha definitivamente convinta ad attribuirgli un punteggio pieno.
Sia chiaro che non siamo di fronte ad un capolavoro, è una lettura leggera e come dicevo i suoi difetti li ha, ma comunque ha il pregio di portare una ventata di originalità nel panorama letterario attuale.
Non si tratta solamente di una distopia in cui la popolazione è sottomessa ad un'élite che viene contrastata da uno spirito ribelle, ma l'innovazione risiede nel fatto che per tenere a bada la collettività viene proposto un reality show. Gli Hunger Games. I giochi della fame, della sopravvivenza e della morte. A quelli di Capitol City farebbe più comodo se li descrivessi come giochi di speranza perché è ciò che offrono ai 24 tributi ed ai loro 12 distretti di appartenenza, la speranza che ci sia un sopravvissuto che possa tornare indietro e riabbracciare i propri cari. Poco importa se poi non sarà più la stessa persona, se impazzirà o non sarà più in grado di sopportare il peso di tanta sofferenza ed indugerà sull'alcool, perché sarà comunque vivo.
Ma cosa succede quando non accade tutto ciò? Quando il vincitore è in grado di far riscrivere le regole e di smuovere qualcosa di sopito nei vari distretti?
Spero di trovare la risposta nel prossimo libro (che sfortunatamente oggi non ho trovato in libreria T.T)!


Parliamo dell'adattamento cinematografico: Lo so...Mi inimicherò molti ma l'adattamento cinematografico di questo libro è il peggiore degli ultimi anni. Persino gli sceneggiatori di Harry Potter sono riusciti a fare di meglio nonostante le profonde lacune in tutti i film della saga. Probabilmente sono rimasta così delusa perché mentre leggevo il libro mi ripetevo quanto fosse semplice riportare l'intera storia, forse non i sentimenti più profondi di Katniss ma almeno le situazioni più superficiali ed allo stesso tempo ricche di significato.
In realtà il film è semplicemente un tributo a Katniss  alla dea della caccia Katniss che fin dalle prime immagini dimostra essere la perfetta vincitrice delle Hunger Games. Segue il vento utilizzando le foglie secche, cammina sui tronchi con agilità, è concentrata sul proprio obbiettivo e determinata a portarlo a termine. Lo stesso accade nell'arena. E' vero, viene ferita ma con una pomatina magica si rimette subito in piedi. Come dicevo nel libro la protagonista è una preda come tutti gli altri ed anche lei come tutti ha delle difficoltà prima tra tutte nella ricerca dell'acqua, quasi muore di sete senonché inizia a comprendere i pensieri di Haymitch e riesce a mettere un piede davanti all'altro fino a trovare una fonte. Nel film, invece, le basta girarsi ed ogni suo problema viene risolto. 
Mi ha fatto soffrire vedere che viene meno la complicità tra Haymitch e Katniss, manca la promessa da parte di lui di bere con moderazione nel momento in cui capisce di avere di fronte due ragazzi che probabilmente non gli spezzeranno il cuore per un altro anno. Ma probabilmente più di ogni altra cosa manca il mondo di Panem, con le sue tradizioni e le sue differenze. 
Ad esempio chi vede solamente il film non potrà mai sapere perché Rue è così agile, qual'è la tipologia di pane che si mangia nel distretto 11 e soprattutto il tipo di vita dei suoi abitanti. 
Nella sua trasposizione è ridotta all'osso anche la scena nella caverna, una parte importante del libro nel quale Katniss inizia a capire cosa realmente prova per Peeta nonostante non sia pronta ad accettarlo e tutto ciò viene tagliato a due miseri bacetti. E tu li chiami baci quelli?
Ma il mio cuore si è fermato molto prima, quando i tributi vengono presentati al pubblico. Non ho mai visto uno schermo verde peggiore di quello. Fiamme che più finte non si può. Mi chiedo come siano possibili effetti speciali migliori nei telefilm quando a rigor di logica il budget a disposizione è minore. Gli effetti si riprendono più avanti, quando Katniss volteggia nell'intervista, ma ad essere onesti la parte più importante era la presentazione dei tributi. 
E' il momento in cui il distretto 12 finalmente brilla ed attira tutti gli sguardi su di se. E' il momento in cui viene presentata al mondo Katniss, la ragazza in fiamme. Ma mi spiace...E' semplicemente la ragazza alla quale hanno mal appiccicato addosso delle fiamme. Un vero peccato...


Il film è degno di nota solamente perché mostra il dietro le quinte degli Hunger Games, la sala della regia dove vengono controllate le mosse dei ragazzi così da ricordare costantemente che dietro tanta crudeltà c'è la mano dell'uomo. Un applauso però va fatto ai truccatori...quando Peeta dimostra le sue abilità di mimetizzazione il trucco è veramente realistico, sia nella sala dell'addestramento che nello stagno. Mi sarebbe però piaciuto sentire la battuta Ehi, non pestarmi prima che Peeta aprisse gli occhi.
Sinceramente sono due ore perse, buone solo a ricordarsi ciò che avviene nel primo libro se si affronta il secondo a distanza di tempo.
Voto:  su 10


mercoledì 20 marzo 2013

Rubrica: Top Ten Tuesday {18}


Ultimamente stanno uscendo dei bei temi per le Top Ten, ogni volta che traccio i miei dieci elementi mi viene voglia di affrontare praticamente tutti i miei non letti e sicuramente quello di questa settimana non farà eccezioni.


Top Ten Tuesday è un meme creato dal blog The Broke and the Bookish che consiste nello stilare una lista di dieci elementi dato un tema specifico proposto di settimana in settimana. Tutti possono partecipare e la cosa più carina è che una volta scritto il proprio post è possibile inserirlo, grazie ad un widget, su The Broke and the Bookish.
Tema della settimanaI dieci libri che ho DOVUTO comprare, ma che non ho ancora letto.

Devo ammettere che fortunatamente la maggior parte dei miei non letti deriva più da libri scambiati che da libri acquistati, ma ciò non toglie che abbia comunque del materiale per questa Top Ten.

1) Fallen di Lauren Kate. Parto dall'acquisto più compulsivo che abbia mai fatto. Non comprare libri per molto tempo è deleterio e quando lessi la trama di questo libro su Il libraio lo inserii in uno dei miei famosi ordini online "solo" per testi universitari. L'ho presentato come un acquisto compulsivo perché vi ho già detto quanto sia raro che io acquisti libri in edizione rilegata, figuratevi quanto lo sia senza informarmi precedentemente sulla lunghezza della saga. Ovviamente a distanza di anni è ancora lì a prendere polvere.
2) Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov. L'ho acquistato più per fama che per reale interesse, in più costava poco perciò non me lo sono lasciata sfuggire ma allo stesso tempo è finito direttamente sui miei scaffali già sapendo che non sarebbe stato letto a breve.
3) Identikit di un incubo di Heather Graham. In realtà non so neanche perché ho preso questo libro. Non ne avevo mai sentito nominare quindi molto probabilmente l'ho semplicemente scambiato per qualcos'altro. Mi consola solamente il fatto di averlo comprato da un'associazione per la difesa degli animali e quindi con il mio piccolo acquisto sono riuscita a dare un piccolo aiuto.
4) La biblioteca dei morti  di Glenn Cooper. Mi sono fatta prendere dal successo di questo libro ed ho dovuto comprarlo. Però avevo altro da leggere in quel periodo ed ormai è passato il suo momento. A volte mi dimentico anche di averlo comprato.
5) Madame Bovary di Gustave Flaubert. L'ho comprato al mercato per pochi euro più o meno per la stessa motivazione che ho dato per Il maestro e Margherita, ma in questo caso è stata una scelta un po' più consapevole perché almeno sapevo a cosa stavo andando incontro.
6) Le mille e una notte in edizione Newton Compton. L'ho preso nel periodo in cui i Mammut erano scontati, ma anche se ho una sincera curiosità nei confronti di questo libro la mole non è certo di aiuto :-P

- Il potere attrattivo del -50% mi ha fatto acquistare mooolti libri, ma alcuni ancora aspettano di essere letti e sono:
7) Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.
8) La bambola che dorme di Jeffery Deaver
9) Il ghost writer di Robert Harris.
10) La notte eterna del coniglio di Giacomo Gardumi.

Scappo a dormire perché mi aspetta una nuova mattinata alla scoperta del mio adulto interiore. Spero solo di essere abbastanza sveglia per capire tutto ciò che mi diranno XD
Notte ^^

Rubrica: Teaser Tuesdays {8}

Rieccomi! ^^

Tre giorni fa vi ho salutati con un picc grande sfogo e devo ammettere che è stato molto terapeutico. Forse si è dimostrato tale più su lungo raggio che nell'immediato, ma mi ha comunque permesso di fare un passo dopo l'altro verso una serata che non avrei mai voluto perdere per niente al mondo.
Si...Poi sono caduta nei pensieri rimuginativi, ma penso sia normale farli quando ci si rende conto di essere andata nel panico per qualcosa di sciocco. Sono quindi giunta alla conclusione che non si trattava di qualcosa di stupido come credevo ma bensì è stata semplicemente la goccia che ha fatto traboccare il proverbiale vaso. E' un periodo in cui stanno confluendo diverse cose e non tutte sono così positive come sembrano.

Io ho sempre sostenuto la tesi che non è con la maturità scolastica o anagrafica che si conquista la vera maturità e quindi probabilmente in questo periodo sto semplicemente accusando il colpo. E' difficile diventare grandi ed è difficile prendersi le proprie responsabilità però arriva anche un momento in cui bisogna prendere atto delle proprie scelte e non sempre si riesce a farlo a cuor leggero.
Uff...quando si è piccoli si desidera disperatamente crescere, ma quando ciò accade tornare indietro non sarebbe poi così male. Tra l'altro non mi ero neanche resa conto di che giornata fosse oggi, o data l'ora dovrei dire ieri, ma a mia discolpa potrei dire che certe festività, per quanto importanti, si tendono a dimenticare quando manca l'oggetto della festa. Non è il mio primo 19 Marzo "dimenticato" e sicuramente non sarà neanche l'ultimo, ma è quello in cui ho capito di stare crescendo veramente e devo ammettere che è un po' orribile.
Sono passata da un mondo magico nel quale ogni problema si sarebbe risolto da sé al percepire il peso del mio piccolo mondo sulle spalle, forse semplicemente un po' troppo pesante per una persona insicura.
Ed adesso non mi resta altro da fare che sperare di non implodere.
E per fuggire da tutto ciò cosa faccio? Leggo un libro ispirato alle favole, non si sa mai che riesca a regredire!




Teaser Tuesdays, è un meme creato da MizB di Should Be Reading. Le regole per partecipare sono molto semplici dato che basta prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo ad una pagina a caso e trascrivere un breve brano tratto da quella pagina (ovviamente facendo attenzione a non spoilerare). Infine bisogna ricordarsi di lasciare titolo ed autore del libro.

Questa settimana il teaser è tratto daChanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio


Beatrice, che conosceva bene la sua ironia e si era preparata all'evenienza, estrasse dalla borsetta il foglio ed esclamò estasiata: <<Ma tu guarda che coincidenza! Proprio Cent'anni di solitudine! Incredibile! E' davvero il tuo libro preferito?>>.
Lui, indeciso tra la perplessità e curiosità, non ebbe titubanze nel confermare la propria passione letteraria, con una punta di vanto.
<<Ma allora devi a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e fare questo giochino!>>, e da quel momento, tra le risatine soffocate di Maddalena e lo stupore crescente di Penelope, partì un'interrogazione a raffica che stese al suolo l'adulatore, lasciandolo vittima di un balbettio imbarazzante.
<<Dunque>>, ricapitolò Beatrice con voce rassicurante. <<Sei indeciso sul nome dell'autore, ricordi che i protagonisti maschili hanno sempre lo stesso nome ma non ricordi quale, più o meno succedono cose nell'arco di un secolo ed è ambientato in un Paese non ben collocato nel mondo che si chiama Macondo. Punto a te per Macondo. Secondo questo test, che è un buffo giochino, sia chiaro, tanto per divertirsi, risulta che tu lo abbia letto chissà quando, ma siccome è famoso, sei convinto di fare colpo citandolo come preferito>>.
Lui ebbe almeno la prontezza di confessare divertito: <<Quel libro piace a chiunque, si va sempre sul sicuro. Che importanza ha? La vita va vissuta, mica letta sui libri>>, esclamò, certo di aver elargito una perla di saggezza che le ragazze avrebbero apprezzato.
Beatrice sorrise trionfante: quello sbruffone patinato era appena scivolato in fondo alla classifica dei fidanzati che si vorrebbero avere senza nemmeno rendersene conto.
<<Sentito Penny?>>, disse allegra all'amica. <<Cent'anni di solitudine non è il suo libro preferito, lo cita per far colpo, per una opinabile convinzione. Vogliamo prenderne atto?>>.
Penelope alzò la mano in segno di resa e fece sì con la testa.
Al tavolo vicino si sentì una gran sghignazzata e poi un tonfo. Il destino era miseramente crollato sul pavimento.


Il banner della rubrica è stato realizzato utilizzando un'immagine che ritrae un'opera dell'artista Isaac Salazar che per il suo progetto Book of Art ha deciso di ridare nuova vita ai libri ormai inutilizzati intagliando le loro pagine in modo da ricavare singole parole cariche di significato.
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