venerdì 15 febbraio 2013

- Crazy Phrases - {1}

'Sera!

Stavo pensando di aprire il post con un bla bla bla contro San Valentino, ma sinceramente non ne ho la forza. A parte il fatto che sono abbastanza stanca, ma ormai è una "festa" che si fa del male da sola. Anche l'adepto più accanito in tempo di crisi avrà finalmente capito che è solamente un'espediente per vendere più cioccolato e peluche. Anzi, solo cioccolato ormai. Che tristezza vedere i vari partners comprare all'ultimo secondo la scatola a forma di cuore contenente i cioccolatini Lindt al supermercato. Almeno già solo la parola Lindt fa venire la bava in bocca però basta semplicemente ricordarsi che l'amore è altro.


E dopo i lacrimoni passiamo all'appuntamento di oggi!

Crazy Phrases è una rubrica settimanale ideata da Vale e Yvaine rispettivamente del blog Esplosione di pensieri e di Il pozzo dei sussurri e che io ho scoperto grazie a Kedi che gestisce Emozioni in Bianco e Nero.
Per partecipare le regole sono molto semplici dato che basta prendere tre libri dalla propria libreria e trascrivere la prima frase che capita sott'occhio aprendo ciascun libro a caso. In questo modo si dovrebbe ottenere una mini storia forse non proprio sensata, ma molto divertente. Ovviamente bisogna anche indicare il libro dal quale le frasi provengono. Se però, malauguratamente, le frasi non legano tra loro se ne possono pescare altre due dai tre libri di partenza.


<<Mi fido ciecamente di Nick>> la interruppe.
Ashley rimase in silenzio per qualche secondo. <<Allora?>>
Jake si strinse nelle spalle. <<Anni fa...c'era un'altra copia della chiave.>> Socchiuse gli occhi. <<Il mio collega ne aveva una. Tanto tempo fa. Non era Marty.>>
<<La donna che è morta?>> chiese Ashley sottovoce.
La guardò dritta negli occhi. <<Sì.>> Tornò a osservare le luci attorno al bar e si strinse di nuovo nelle spalle. <<Non ci avevo più pensato. Fino a qualche giorno fa. Credevo che potesse averla il marito, ma lui sostiene di no.>>
<<Forse mente.>>
<<Forse.>>
- Identikit di un incubo di Heather Graham
In realtà non ero affatto contenta.
Avevo bisogno di pensare e avevo bisogno di fare pipì, ma, dato che non avevo intenzione di tornare in quella stanza, dovevo prima di tutto vestirmi. Sfortunatamente, i miei vestiti sembravano scomparsi. Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sugli eventi della sera prima. Ogni ricordo era come una fitta al cuore e se faceva quell'effetto a me, potevo solo immaginare quale effetto avrebbe fatto a Jace.
- Il graffio della pantera di Rachel Vincent
In salotto c'erano Garrett e Willa ad aspettarci, in un'atmosfera molto più rilassata di quella che si era respirata a cena. Finn arrivò addirittura ad allentarsi il nodo della cravatta. Sembrava che Elora, grazie allo sfogo di poco prima, si fosse calmata e adesso se ne stava distesa sulla poltrona a sdraio accanto a Garret. Sembrava che la sua attenzione fosse in grandissima parte rivolta a lui, ma non ci feci troppo caso.
Ben presto emerse un lato di Finn assolutamente inaspettato. Si sedette accanto a me, con le gambe accavallate, conversando amabilmente con tutti i presenti. Era garbato e rispettoso come prima, ma chiaccherava con più disinvoltura. Mi mordevo la lingua, perchè temevo di dire qualcosa di sbagliato e fui ben felice che fosse Finn a intrattenere Garrett e Willa.
Anche Elora sembrava apprezzare.
Garrett ed Elora cominciarono a parlare di politica e Finn si appassionò ancor di pià alla conversazione. Venne fuori che, sei mesi dopo, Elora avrebbe dovuto nominare un nuovo cancelliere. Non sapevo neanche che cosa fosse un cancelliere, e pensai che chiedendolo avrei fatto solo la figura della cretina.
- Switched di Amanda Hocking

Che dite? Fila abbastanza la mia prima mini storia?

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